Cura di sé per le libere professioniste
Se sei una libera professionista la cura di sé è ulteriormente difficile perché il contesto lavorativo è precario, instabile e con accesso limitato ai diritti.
La situazione si aggrava se oltre alla libera professione fai anche la mamma o ti prendi cura di altre persone (genitori, persone disabili, ecc.). Infatti, la dimensione di genere è un fattore fondamentale in questa riflessione, perché sono ancora le donne che si occupano maggiormente dei lavori domestici e di cura, a spese del proprio tempo libero e della propria salute. Quindi, dopo una giornata piena si trovano ancora a fare il secondo turno di lavoro.
Qualcunə potrebbe dirti:
Devi prenderti meglio cura di te stessa!
Trova un po’ di tempo libero!
Così finirai per ammalarti…
Frasi ben intenzionate ma che nel migliore dei casi ti fanno sentire in colpa per non essere in grado di occuparti di te stessa “per come si deve”, e nel peggiore ti fanno sentire inadeguata e arrabbiata con te e con il mondo.
“Il Gender Equality Index (2024) dell’EIGE vede l’Italia al 14° posto (totale 27 paesi UE) con un valore percentuale di 69.2 punti, ovvero, all’Italia mancano ancora circa 30 punti percentuali per raggiungere l’uguaglianza di genere.”
In particolare, per il dominio Tempo, che misura le disuguaglianze di genere nell'allocazione del tempo dedicato ai lavori di cura e domestici non remunerati e alle attività sociali, l’Italia vede ancora le donne maggiormente coinvolte nei lavori di cura e domestici e con meno tempo per dedicarsi a se stesse:
34% delle donne vs degli 25% uomini si occupano per lo più della cura de3 bambin3, persone anziane o disabili (lavoro di cura non remunerato)
72% delle donne vs 34% degli uomini si occupano dei lavori domestici e di cucinare (lavoro di cura non remunerato)
28% delle donne vs 34% degli uomini che lavorano fanno attività sociali, culturali e sportive
Fonte: https://eige.europa.eu/gender-equality-index/2024/domain/time/IT
Le conseguenze di proseguire a un ritmo sfrenato, senza pause e con la tendenza (o la necessità percepita di) a rispondere costantemente a richieste di lavoro, familiari ed altre, sono diverse e si riflettono in tutte le sfere della vita.
Le conseguenze di proseguire a questo ritmo sono diverse e si riflettono in tutte le sfere della vita:
Problemi di salute causati da una mancata visita dal medico o dallo stress continuo;
Stanchezza cronica legata alla mancanza di tempo di riposo;
Problemi di sonno causati dalle preoccupazioni e dall’ansia;
Difficoltà legate alla memoria (esacerbati anche dalla fase della vita, ad esempio durante la perimenopausa è possibile soffrire di problemi di memoria e altre difficoltà cognitive);
Umore depresso o incapacità di sentire la gioia e il piacere;
Difficoltà nella sfera creativa;
Problemi relazionali e diminuzione del desiderio sessuale;
Bassa autostima, senso di inadeguatezza e insoddisfazione con la propria vita;
Tra le altre cose.
Il punto è che, anche se è difficile, è importante attivare un cambiamento e pian piano creare condizioni diverse e migliori. Non da sola, ma considerando tutto il sistema di sostegno attorno a te. Anche se è bello avere un senso di controllo sulla propria vita, non sempre si riesce da sola a implementare dei cambiamenti necessari, perché viviamo in sistemi di co-dipendenza in cui ogni persona ha un ruolo e contribuisce allo svolgimento della vita in famiglia, in comunità e nei gruppi di lavoro. Se qualcuno non svolge il proprio ruolo e compiti, allora è necessario agire lì per attivare o cambiare qualcosa.
“Quello che voglio dire è che, in molti casi, la cura di sé non dipende soltanto da te, perché molte cose cambiano solo se cambia un’altra persona che fa parte del sistema.”
Ti lancio quindi l’invito a riflettere su queste domande:
Come valuti il tuo stato emotivo, fisico e mentale in questo momento? Senti che c’è il rischio di un esaurimento mentale?
Ci sono delle cose che fai e che potresti smettere di fare o farle in modo diverso e meno “perfetto”? Ad esempio, automatismi o sensi del dovere che al momento ti creano un’ulteriore sovraccarica?
Chi nella tua cerchia personale, familiare e lavorativa non sta svolgendo il proprio ruolo, con conseguenze dirette sulla tua carica di lavoro?
Cosa puoi fare tu personalmente e cosa può fare questa persona per attivare un cambiamento che agevoli il tuo benessere?
Se ti interessa contattami e ti condivido un questionario per valutare il rischio di burnout.
Se questo tema ti interessa e lo vuoi approfondire ti invito a partecipare al Cerchio delle Donne PRO, ovvero rivolto alle professioniste; trattiamo questo e altri temi di cui ti parlerò nei prossimi post.